- 10 Dicembre 2020
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Il Nunzio Apostolico Visita l’Armenia
Il Nunzio Apostolico in Georgia e Armenia, S.E. Mons. José Bettencourt, e Mons. Giuseppe Laterza, Consigliere della Nunziatura, dal 5 al 9 dicembre hanno visitato l’Armenia. Il Nunzio ha trasmesso la solidarietà, la presenza spirituale e la Benedizione Apostolica di Papa Francesco alle tante comunità e ai fedeli incontrati durante quei giorni.
Nel pomeriggio del 5, il Rappresentante Pontificio ha reso visita all’ospedale “Tiramayr Narek” a Ashotsk – “l’ospedale del Papa” – ed ha incontrato il suo direttore, Don Mario Cuccarollo, camilliano. Alla vigilia del 32.mo anniversario del catastrofico terremoto del 1988, che causò migliaia di vittime, ha ricordato la generosa dedizione dei Camilliani, che nel 1991, su richiesta di Papa San Giovanni Paolo II, costruirono la struttura sanitaria per i feriti del sisma. Oggi l’ospedale è uno dei centri di accoglienza per la crisi pandemica del COVID 19 e di assistenza umanitaria alle vittime della guerra del Nagorno-Karabakh.
L’Arcivescovo Bettencourt si è recato pure sulle tombe dei caduti di guerra per una preghiera di suffragio. Nello stesso pomeriggio, durante la visita alla comunità delle Suore della Carità di Madre Teresa a Spitak si è avuto modo di ascoltare i racconti di guerra riferiti dai soldati, molti dei quali tornati alle loro famiglie con disabilità fisiche permanenti. Le religiose garantiscono loro premurosa assistenza.
Anche il signor Vincent Cayol, direttore delle operazioni dell’Agenzia Cattolica “L’Oeuvre d’Orient”, si trovava contemporaneamente in visita in quella regione e ciò ha permesso un interessante scambio di opinioni sulle modalità per far fronte alle sfide attuali, in piena sinergia con le restanti istituzioni umanitarie cattoliche operanti sul territorio.
Domenica 6 dicembre, il Nunzio ha assistito alla Santa Messa in rito armeno-cattolico presso la Cattedrale dei Santi Martiri Armeni a Gyumri ed ha incontrato personalmente i feriti, i rifugiati e le famiglie profughe dalla guerra del Nagorno-Karabakh, esortandoli ad avere fede, pazienza e speranza nel futuro.
Dopo la celebrazione eucaristica, il signor Gagik Tarasyan, direttore esecutivo della Caritas armena, ha incontrato il Rappresentante del Papa e gli ha presentato i vari progetti posti in atto a favore dei numerosi profughi, dei feriti, dei numerosi orfani, nonché quanto operato per contrastare la crisi pandemia del COVID, che ha aggravato le già precarie condizioni di vita della popolazione nazionale, soprattutto rurale.
A Jerevan, il lunedì successivo, il Nunzio Apostolico ha visitato S.E. Mons. Raphael Minassian, Ordinario per i cattolici di rito armeno nell’Europa orientale, e P. Mashdots, rettore del seminario dei Santi Angeli e cappellano delle Suore dell’Immacolata Concezione. Con loro si è soffermato sul lodevole impegno umanitario dell’Ordinariato cattolico a favore dei rifugiati della guerra e sulle difficoltà umanitarie, sociali e politiche che la nazione sta fronteggiando.
Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli armeni, nel pomeriggio del 7 dicembre ha ricevuto il Delegato Pontificio presso la Santa Sede Madre di Etchmiadzin e lo ha ringraziato per la visita, Il Catholicos ha espresso il fraterno saluto e la gratitudine per gli interventi del Santo Padre, soffermandosi sulla straziante e difficile situazione che la nazione sta vivendo in questi mesi.
La Solennità dell’Immacolata Concezione è stata celebrata presso la casa delle Suore della Carità a Jerevan, dove due giovani novizie, durante la celebrazione eucaristica in rito latino, hanno rinnovato i loro voti dinanzi alla superiora provinciale, ai consorelle delle due comunità armene e al Delegato del Papa, impegnandosi a vivere il carisma di Madre Teresa di Calcutta.
Nella stessa mattinata, il Nunzio è stato accolto presso il Ministero degli Affari Esteri da S.E. il Signor Avet Adonts, Sottosegretario del Ministero per gli Affari Esteri. C’è stata una discussione ad ampio raggio riguardante l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco del 10 novembre scorso, la difficile situazione umanitaria postuma alla guerra, le questioni legate al ritorno di prigionieri di guerra, l’urgente bisogno di proteggere l’eredità culturale armena della regione e le implicazioni geopolitiche del conflitto.
In fine mattinata, il Presidente della Repubblica, S.E. l’On. Armen Sargsyan, ha ricevuto ufficialmente il Delegato del Papa al Palazzo Presidenziale. Mons. Bettencourt ha trasmesso i saluti di Papa Francesco e il Presidente ha ringraziato per gli accorati appelli e per le preghiere del Pontefice a favore della pace nella regione. L’incontro è durato quasi un’ora e sono state passate in rassegna diverse questioni relative all’ufficio presidenziale e alla situazione politica nazionale, al conflitto nel Nagorno-Karabakh e alle relative problematiche, alla protezione della ricca eredità culturale armena e al futuro della nazione.